Cancelli e dintorni
"Mentre le piante si ramificano, l'uomo mette i cancelli,
si chiude, a sé e agli altri: non c'è accesso"
Personale di Biagio Artiano, fotografo
Le immagini scattate dall'obbiettivo di Biagio Artiano e sviluppane in bianco e
nero per accentuare i contrasti "per creare l'atmosfera", permettono a
chi le guarda di costruire percorsi individuali. "Mi piace giocare con il
soggetto, illuminarlo, ricercare, costruire zone d'ombra", Biagio è
autodidatta, si è formato seguendo prima un corso di fotografia e poi aggiornandosi con
riviste specializzate: "fotografo ciò che cattura il mio sguardo
,
fotografare significa per me soffermarmi a riflettere".
Le foto della mostra "Cancelli e dintorni
"
ritraggono la natura in diversi suoi aspetti e le interpretazioni si susseguono spontanee
nell'osservare piante dai rami spogli, grovigli di arbusti, il rigoglio di una margherita
dai toni scuri.
Vi sono le foto dei cancelli chiusi con catene e catenacci: è la presenza dell'uomo,
anch'essa forte, e Biagio Artiano sembra invidiare la natura libera e disinvolta
nell'apparire ingarbugliata, sfumata, spoglia; "mentre le piante si ramificano,
l'uomo mette i cancelli, si chiude, a sé e agli altri: non c'è accesso", dice
l'artista.
Forse qualcuno che ordina la sequenza delle foto seguendo il proprio percorso
immaginario, vedrà un sentiero che si apre dietro la catena che chiude il passaggio.
Qualcun altro penserà che il legno dei cancelli si sgretolerà e la via sarà di nuovo
libera, altri invece leggeranno attraverso l'immagine della camicia appesa al chiodo, il
dominio dell'uomo sulla natura. Forse il messaggio che l'artista rivela è racchiuso nella
foto che ritrae la grondaia, la vita fluisce come l'acqua che questa raccoglie e un nuovo
ciclo sempre ricomincia.
La luce illumina ciò che nega l'ombra, e da questo gioco nascono libere, sempre nuove
interpretazioni.
Caterina Sirabella