La letteratura termale
Sulle sorgenti termali di
Casamicciola e dellisola dIschia esiste una vasta produzione letteraria che ci
pone a volte di fronte a veri e propri trattati per quanto concerne sia le virtù di ogni
singola fonte, sia i vari usi da farne, i tempi e i modi, a partire soprattutto dal
500.
Nel 1519 Giovanni Elisio pubblicò una Succincta instauratio de balneis totius
Campaniae.. con una appendice riguardante Li bagne anexi de la insula de hiscla
dicta enaria. Qui troviamo citati ovviamente il bagno di Castiglione, il bagno della
Scrofa o della Spelonca (prope Casam cumanam), il bagno di Gurgitello (lavacrum
hoc preciosissimum), il sudatorio del Cotto (in domo Nizzola).
Ai bagni dIschia e particolarmente di Casamicciola volsero poi la loro attenzione e
ne riferirono nei loro trattati, sia pur brevemente in vari casi: Giovanni Villani (1522)
Reiner Solenander (1558) Giovan Francesco Lombardo (1559) - Gabriello
Falloppio (1564) - Andrea Baccio (1571).
Ma lopera più sostanziosa e più dettagliata sui bagni dIschia, che
costituisce anche il primo e più autentico trattato di idrologia medica, comparve nel
1588 con la prima edizione del libro di Giulio Iasolino che sul frontespizio ha le
seguenti citazioni: De rimedi naturali che sono nellisola di Pithecusa, hoggi
detta Ischia - Libri due di Giulio Iasolino filosofo e medico in Napoli.
Lopera di Giulio Iasolino si divide in due libri.
Nel primo si ragiona dellantichità dIschia, nel secondo si ragiona in modo
particolareggiato di tutti i bagni, arene e sudatori, delle esperienze fatte con i rimedi
usati dallautore e di storie particolari. Allinizio del 600 prese
lavvio il termalismo sociale con la realizzazione proprio a Casamicciola del Pio
Monte della Misericordia, che rese sempre più diffusa la pratica delle acque.
Nel 1726 i bagni dIschia sono celebrati da Camillo Eucherio de Quintiis (1675-1733)
in un poema di oltre ottomila versi in lingua latina: Inarime seu de balneis
Pithecusarum libri VI.
Guarito da una opprimente malattia alle mani con luso delle acque minerali
dIschia (probabilmente presso la fonte del Gurgitello), il Quinzi volle, come segno
di riconoscenza, celebrare lisola e quelle acque con la sua vena poetica e nella
lingua di Cicerone e di Virgilio. Sono quindi cantati i luoghi, le qualità miracolose di
ogni sorgente, delle stufe e delle arene, i modi di trarne giovamento.
Di Gian Andrea DAloisio, medico ischitano, nel 1757 è unaltra opera
fondamentale sui bagni dIschia (quasi 500 pagine): Linfermo istruito nel
vero salutevole uso dei rimedi minerali dellisola dIschia.
Dopo una descrizione generale sullisola e la sua storia, sono trattate sorgente per
sorgente le proprietà fisiche e mediche, ora approvando, ora criticando quanto aveva
scritto Giulio Iasolino.
Nel 1775 apparve di Nicola Andria, dottore in medicina, professore nella reale Università
di Napoli, il Trattato delle acque minerali in generale e in particolare delle acque di
Ischia, dei Pisciarielli, di Riardo... Sono citate le stufe di San Lorenzo ("nel
tenimento del Lacco"), del Castiglione ("nel territorio di Casamicciola"),
de Cacciotti ("nellistesso tenimento di Casamicciola"), di Citara
("sulla picciola piana di Citara"), di Testaccio. Dopo la descrizione di
ciascuna, Iautore si sofferma sulluso medico di esse.
Si passa poi alle acque minerali, fra le quali "una delle più celebri
ed in conseguenza delle più frequentate, che vi sono non solamente in Ischia, ma in tutti
questi nostri contorni, è senza dubbio lacqua di Gurgitello". Vi è anche
un accenno "alla magnifica fabbrica dellOspedale (il Pio Monte della
Misericordia,), in cui nella stagione delle acque (luglio ed agosto), si fa, per così
esprimermi, una spezie di centro di movimento, concorrendovi una gran quantità di
persone, sicure di trovarvi ristoro alle loro miserie".
Nel 1801 venne alla luce un opuscolo del dottor fisico Francesco De Siano, nativo di Lacco
Ameno, in cui, anche se preminenti sono le notizie di storia naturale e civile, sono
descritte le acque e fumarole.
Un altro trattato sui bagni dIschia è quello di E. Chevalley de Rivaz (1831): Déscription
des eaux minéro-thermales et des étuves de lIle dIschia, in cui
lautore parla sia della storia e natura dellisola che delle sorgenti e le loro
virtù. Il testo, in lingua francese, è stato più volte ristampato con laggiunta
di sempre nuove esperienze. De Rivaz, inviato nel 1822 quale medico presso la Legazione di
Francia a Napoli, predilesse Ischia e vi si stabilì, costruendo in Casamicciola il suo
hermitage e poi la sua Casa di salute. Nel 1830 ottenne la residenza in Casamicciola.
Quando nel 1832 scoppiò nellisola il colera, si dedicò allopera di
assistenza e si prodigò senza risparmio di forze e timore per sé. Migliorò le
condizioni di alcuni bagni, spesso a sue spese, provvide al risanamento dellacqua
della Colata.
Del 1847 è il trattato Memoria contenente un breve ragguaglio dellisola
dIschia e delle acque minerali, arene termali e stufe vaporose, che vi scaturiscono
colle loro proprietà fisiche, chimiche e medicinali, da servire a coloro che ne debbono
far uso, di Venanzio Marone, medico e chirurgo condottato nel comune di Lacco Ameno. Di
Casamicciola sono citate le seguenti fonti: Acqua di Castiglione, Gurgitello, Cappone,
Occhio o bagno fresco, Ferrata, Colata, Tamburro, Sinagalla, Rita - Stufe di Cacciutto e
di Castiglione.
Venanzio Marone ricorda fra quanti si interessarono delle acque minerali di Ischia il
prof. Giovanni Nicola del Giudice con il suo Viaggio Medico ad Ischia, Pozzuoli.....
Nel 1822 un autore anonimo, sotto la dizione di Oltramontano, presenta in francese una
precisa e dettagliata descrizione dellisola dlschia, sulle orme del de Siano,
dando anche notizie sulle acque minerali che costituivano un patrimonio di inestimabile
valore e motivo di richiamo per numerosi ospiti e per gente bisognosa di cure.
Negli anni 1828 e 1829 per disposizione dellAccademia Reale delle Scienze di Napoli
fu spedita una Commissione e dati gli ordini da S. E. il Ministro dellInterno per
tutte le necessarie facilitazioni dei membri dellAccademia: - Cav. Iancellotti e
prof. Covelli per eseguire le analisi delle acque minerali, segnarne i cambiamenti
de principi costituentile medesime nelle varie stagioni dellanno; Cav.
Ruggiero e Comm. Monticelli per descrivere i minerali che in queste isole si contengono;
il colonnello Visconti per delinearne la parte topografica che le riguarda, da doversi in
ultimo farne lapplicazione medica dal Comm. Ronchi e Cav. Santoro, diunita al
valente e dottissimo Prof. Stefano delle Chiaje. Le acque furono rigorosamente e
replicatamente analizzate dai suddetti chimici.
Negli Annali Civili del Regno, fascicolo 53, settembre ed ottobre 1841, pag. 64 e seg., in
un lungo rapporto del fu Intendente di Napoli Comm. Sancio, fra le acque minerali della
Provincia si descrivono anche queste isolane, ma in quanto alle caratteristiche medicinali
che loro si attribuiscono, poco o nulla il pubblico vi può calcolare, perché non sono
sostenute né appoggiate da qualche persona di esperienza e reputazione nellarte
salutare.
Nel 1876 comparve di Guglielmo Jervis una guida alle acque minerali
dItalia, in cui ampio risalto trovano i bagni dellisola. Particolarmente "il
piccolo villaggio di Casamicciola, situato alle falde del monte San Nicola: è celebre per
le sue potentissime non meno che abbondanti sorgenti di acqua minerale, le quali
scaturiscono alle pendici del suddetto monte, la più parte nellabitato stesso di
Casamicciola, le altre in prossimità al medesimo. È dovizioso il territorio di questo
Comune di acque minerali e tra esse debbonsi enumerare alcune delle più potenti ed
efficaci dItalia, aventi pure limmenso vantaggio di essere copiosissime, per
cui sarà pregio dellopera soffermarvisi ad esaminarle con qualche dettaglio sotto
ogni punto di vista. Vi si trovano, oltre al grandioso spedale del Pio Monte della
Misericordia di Napoli, vari buoni stabilimenti di bagni per uso degli infermi, i quali
possono aver alloggio in numerose ville mobigliate, ove si suol affittare degli
appartamenti nella stagione estiva, come pure in varie locande piccole sì, ma decenti e
proprie a ricevere le persone anche agiate".
Il 1884, allindomani del terremoto, il dottor Andrea Giuochi pubblicò un libro
(Ischia dalla sua origine ai nostri giorni) che, pur dando maggiore spazio alle vicende
del sisma, aggiunge un circostanziato capitolo sulle sorgenti termominerali.
Del 1890 è il testo di Vincenzo Morgera dal titolo Le terme dIschia prima e dopo
gli ultimi terremoto distruttori. Studi e osservazioni.
Raffaele Castagna
"Sotto
il sole di Casamicciola Terme"
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Momenti particolari di vita e di storia locale estratti da "La Rassegna d'Ischia"